Provenza in moto
Itinerario in moto tra Provenza e Linguadoca, attraversando parchi e gole

Questo è il viaggio in moto che abbiamo fatto nell’agosto del 2023, anno in cui le temperature erano veramente molto elevate. Abbiamo viaggiato con una media di 36° C, che ci ha messo alla prova, abituati a temperature tra i 20° C e 25° C. Ma direi che ne è valsa la pena!

Prima tappa: Padova – Chambery
Partiti con le prime ore del giorno per evitare la calura, abbiamo fatto tutta autostrada fino a Susa, da qui abbiamo preso la direzione verso il Moncenisio per evitare di passare il confine sul Frejus. Una volta entrati in Francia abbiamo percorsa la D1006, che passa vicino al lago di Moncenisio, e scesi fino a Modane. Devo ammettere che la parte francese era molto meno trafficata e con curve e tornanti più divertenti.
Sempre rimanendo sulla D1006 siamo arrivati a Chambery e ci siamo diretti all’hotel, per rinfrescarci e fare due passi per la città.

Fontana degli Elefanti a Chambery
Quando veniamo in Francia, spesso ci fermiamo a Chambery per una tappa del trasferimento: i prezzi degli alloggi e per mangiare sono abbordabili; ha un centro storico carino e ideale per sgranchirsi le gambe.
Seconda tappa: Chambery – Avignone
Partiti da Chambery decidiamo di evitare le strade che attraversano le varie città, tra cui Grenoble, Gap e Sisteron per immergerci nel Parco Naturale Regionale del Vercors. Scelta fatta soprattutto per evitare eventuale traffico ma, e soprattutto, nella speranza di trovare un po’ di refrigerio.
Ci dirigiamo verso Cognin imboccando la D1006, attraversiamo così il Massiccio di Chartreuse, arriviamo fino alle porte di Grenoble.
Rimaniamo nella periferia della città e ci dirigiamo verso Engins con la D531, entrando così nel Parco del Vercors.
Fin dall’inizio la strada è molto bella, ci troviamo in una gola, per l’esattezza le Gorges du Furon. E’ sempre un po’ strano fare queste gole, perché non si è talmente avvolti dalla roccia che non si vede neanche il sole.
Ci addentriamo sempre di più, senza lasciare la D531 e dopo pochi chilometri siamo all’interno di un’altra gola, le Gorges de la Bourne. Qui la strada diventa la D103 e la percorriamo tutta fino a Saint-Agnan en Vercors, dove prendiamo la D518. Arrivati al Col du Rousset incomincia la discesa verso la città di Die. Procediamo sulla D93 fino alla cittadina di Montlaur-en-Diois e ci lasciamo alle spalle le gole del Vercors.

Qui in foto un tratto delle Gole del Bourne
Per arrivare ad Avignone seguiamo la D61 fino a Rémuzat, per poi inforcare la D94 che ci porta nel cuore di Nyons. Queste strade poco trafficate, ma rispetto all’ itinerario nel Parco Naturale sicuramente più noiose.
Lasciata alle spalle Nyons, prendiamo la D938 che ci porta a Carpentrans dove, per l’ultimo tratto che ci farà raggiungere la nostra meta della giornata, faremo la D942.
Arrivati ad Avignone non si può non rimanere affascinati dalle mura che circondano la città.
Fatto il check-in in albergo e una veloce rinfrescata, ci tuffiamo alla scoperta del centro storico.
Tour della città di Avignone
Pochi giorni prima di partire per questa vacanza, avevamo acquistato, tramite il sito dell’ufficio del turismo, dei biglietti che ci consentivano di fare un tour con audioguida delle principali attrazioni storiche di Avignone: Palazzo dei Papi, dei suoi giardini e il ponte della città.
La prima visita che facciamo è quella del Palazzo dei Papi e dei giardini, perché sarà quella che ci porterà via più tempo. L’aspetto migliore dell’aver acquistato questi biglietti è il fatto che, all’orario scelto in fase di acquisto, non si fa alcuna coda.
Poi nel tardo pomeriggio il Ponte di Avignone. Non mi soffermerò a consigliare oppure no la visita di queste strutture, però per chi ha avuto modo di girare e visitare le città italiane, forse rimarrà un po’ deluso.
Terza tappa: Avignone – Carcassonne

Il Ponte Vecchio di Beziers
Lasciamo Avignone e ci dirigiamo verso Carcassone, ultima tappa a ovest prima di riprendere la strada del rientro.
Per evitare di fare due volte lo stesso tragitto, decidiamo per l’andata di fare la strada più a sud fino alla Camargue. Quindi prendiamo la D570N fino ad Arles.
Lasciata Arles siamo nel Parco Naturale Regionale della Camargue correndo sulla D570 che, dopo la Chateau d’Avignone, diventa D58.
Arriviamo a Aigues-Mortes per proseguire sulla D62 e percorriamo la lingua di terra che parte da La Grande-Motte fino a Palavas-les-Flots. Si sale verso Montpellier per scendere nuovamente fino a Vic-la-Gardiole attraversare Sete e uscire ad Agde.
Sarà stata la temperatura elevata, la mancanza di panorama (non si riusciva a vedere l’acqua per la vegetazione troppo alta), ma questo tratto di strada è stato alquanto deludente.
Arriviamo a Beziers che tramite la D5 e la D610 ci porta a Carcassonne e al nostro albergo, dove ci riposiamo prima di uscire in avanscoperta.
Tour della città di Carcassonne
Come avevamo fatto per Avignone, anche per Carcassonne cerchiamo un tour de La Citè (la parte medievale oppure città alta) notturno sul sito dell’ufficio del turismo. Quindi approfittiamo della mattinata per visitare la Bastide (oppure città bassa) per perderci nelle viuzze e nel quotidiano dei suoi abitanti.
Al termine di questa giornata di relax puro e di chilometri fatti a piedi, ci dirigiamo alla porta Narbonaisse per l’inizio del giro: non avremmo avuto una guida in italiano, ma il gioco di luci e le mura illuminate dal sole all’imbrunire, hanno sicuramente meritato il biglietto e la visita.

Spicchio di mura de La Citè di Carcassonne.
Quarta tappa: Carcassonne – Nimes
Per la strada del rientro decidiamo di passare per il Parco Naturale Regionale dell’Alta Linguadoca, sempre con l’intento di fare strade dentro la natura e possibilmente più panoramiche.
Lasciamo così Carcassonne e ci dirigiamo a nord e prendiamo la D620, che lasceremo dopo Villegly per spostarci ancora verso nord, imboccando la D112 direzione Villeneuve-Minervois.
Ci addentriamo sempre di più all’interno del parco naturale, fino ad arrivare a Cabrespine dove svolteremo verso la D189. La strada non è particolarmente panoramica, ma piacevole da percorrere.
A Bourdials svoltiamo prima sulla D9 e poi D620, che ci porta dentro il Parco dell’Alta Linguadoca. Qui procediamo sulla D920 fino a Courniou, dove la D908 ci porterà fuori dal parco fino a Gignac.
Saliamo fino a Saint Martin de Londres tramite la D32, per poi prendere la D1 fino a Sommieres. Per il tratto finale corriamo sulla D40 e siamo Arrivati a Nimes.
Quinta tappa: Nimes – Castellane
Lasciamo Nimes, cittadina carina dove nel centro storico si possono ammirare un tempio e un’arena, segno del passaggio dei romani, per trasferirci nell’ultima tappa francese di questo nostro itinerario.

La nostra fedele compagna di viaggi nel Mont Ventoux
Tramite la D999 ci dirigiamo verso Avignone e costeggiamo il Rodano con la D2. Passiamo a nord della città e imbocchiamo la D28, per poi svoltare verso la città di Carpentras e salire ancora a nord fino a Malaucene dove prendiamo la D974 direzione Mont Ventoux. La strada per salire (e scendere) è molto panoramica con curve larghe, la vista spazia molto all’orizzonte perché non ci sono boschi e vegetazione che ostacolano lo sguardo.
Per scendere fino a Sault percorriamo la D164 per poi lasciarla e salire nuovamente verso nord con la D942, lungo questa strada incontriamo diversi campi di lavanda e, nonostante sia già stata raccolta, nell’aria è ancora presente il profumo di questo fiore tipico della Provenza.
Al paese di Montbrun-les-bains prendiamo la D542, lungo il percorso passiamo nelle Gole della Meouge, che poi diventerà D942.
Arriviamo a Sisteron accolti dalla Rocher de la Baume, sperone roccioso con gli inconfondibili strati calcarei, attraversiamo la città spostandoci a sud e imboccare la D4, che fiancheggia il fiume Durance.
Arrivati a Malijai continuiamo verso sud-est tramite la D12, attraversando i paesi di Mallemoisson, Chateauredon e Barreme fino ad incrociare la D4085, che ci porterà alla meta della giornata, Castellane.

Uno dei canyon più belli d’Europa
Gole del Verdon
L’itinerario completo lo trovi cliccando sulla freccia.
Sesta tappa: Castellane – Susa
Si rientra in Italia: accaldati ma soddisfatti di ciò che abbiamo visto.. e non avevamo ancora visto tutto.
Lasciamo Castellane e, salutata la padrona di casa del B&B che ci aveva ospitato, ci dirigiamo verso nord e costeggiamo con la D955 il lago di Castillon fino a St Julien du Verdon, qui svoltiamo per prendere la N202.

Scorcio delle Gole Di Daluis
Arriviamo fino al bivio con la D2202 che ci porta nelle Gole di Daluis con le sue rocce rosse. La percorriamo tutta fino all’incrocio con la M2205 per svoltare verso nord verso Santo Stefano di Tinia.
Lasciamo questa strada dopo qualche chilometro per avventurarci lungo il Col de la Bonette, per poi scendere e prendere la D64 fino a Jausiers.
Continuiamo a spostarci verso nord proseguendo sulla D900 fino a vedere il Fort de Tournoux, fortezza militare edificata alla fine del 1800, da qui procediamo sulla D902 che dopo qualche chilometro diventa N4.
Arriviamo al confine che attraversiamo al Monginevro, procediamo fino ad arrivare a Susa, ultima tappa prima del rientro a casa il giorno dopo.